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Scuola Primaria "Salvo D'Acquisto"

Presentazione del plesso

Circondata da un bel giardino, la scuola si trova nella zona nord della città ed è situata in via Salvo D’Acquisto n. 18, una via tranquilla, lontana dai corsi trafficati, ma facilmente raggiungibile e con buone possibilità di parcheggio. Davanti alla scuola si trova il parco "Barolo", ottimo sfogo per uscite e osservazioni.

La scuola Primaria “Salvo D’Acquisto” è una costruzione luminosa e accogliente di due piani, che ospita:

- al piano terreno le classi I e II (o le classi frequentate da bambini con disabilità motorie) che si aprono su uno spazioso atrio; inoltre vi si trovano i seguenti locali comuni: la palestra, la mensa e l’aula per svolgere le attività con la LIM;

- al primo piano si trovano le altre aule, affacciate su un ampio disimpegno, e i locali comuni: l’aula video/conferenze e l’aula di informatica.

 

Salvo D'Acquisto: cenni sul personaggio

Salvo D'Acquisto nasce il 15 ottobre del 1920 a Napoli.

Nella primavera del 1939 riceve la cartolina militare per il richiamo di leva e così prende la decisione di arruolarsi nell'Arma e diventa carabiniere il 15 gennaio 1940.

La sera del 22 settembre 1943, un soldato di un reparto di SS insediatosi in una caserma abbandonata della Guardia di Finanza, rimane ucciso per lo scoppio di una bomba, due rimangono feriti probabilmente a causa di un incidente. La mattina seguente, comunque, la reazione dei tedeschi non si fa attendere: il comandante del reparto tedesco, recatosi a Torrimpietra per cercare il comandante della locale stazione dei Carabinieri, vi trova il vice brigadiere D'Acquisto, al quale ordina di individuare i responsabili dell'accaduto.

Salvo D’Acquisto, inutilmente, tenta di convincerlo che si tratta di un incidente. Più tardi, Torrimpietra è circondata dai tedeschi e ventidue cittadini vengono rastrellati, caricati su un camion e trasportati presso la Torre di Palidoro, per essere fucilati.

D’Acquisto prova ancora una volta a convincere l'ufficiale tedesco della casualità dell'accaduto, ma senza esito. I tedeschi costringono gli ostaggi a scavarsi una fossa comune, alcuni con le pale, altri a mani nude. Per salvare i cittadini innocenti, ovviamente totalmente estraneo ai fatti, si autoaccusa come responsabile dell'attentato e chiede che gli ostaggi vengano liberati: un gesto che ancora oggi rimane uno dei massimi esempi di coraggio e nobiltà d'animo nella storia del nostro Paese.

Subito dopo il loro rilascio, il vice brigadiere Salvo D'Acquisto viene freddato dal plotone d'esecuzione.